a cura di Elisabetta Fulgione
I benefici che il sole apporta alla pelle dipendono dalla tipologia di cute, dal fototipo, dall’assunzione di farmaci fotosensibilizzanti e dalle patologie di cui si è affetti… scopriamo insieme quali sono quelle che migliorano grazie al sole, quali quelle per cui serve seguire regole stringenti e, infine, quelle per cui l’esposizione è assolutamente da sconsigliare!
Quando il sole fa bene
Alcune patologie e inestetismi cutanei migliorano con l’esposizione solare, ma una piccola parte di chi ne soffre può osservare un peggioramento in estate a causa dell’eccessiva sudorazione o per l’assunzione di farmaci fotosensibilizzanti.
• La dermatite atopica è una malattia infiammatoria della cute che colpisce sia bambini sia adulti. La predisposizione è presente fin dalla nascita ed è legata a un difetto costitutivo della barriera cutanea con alterazione quantitativa e qualitativa di alcune componenti lipidiche (colesterolo, acidi grassi essenziali, ceramidi, ecc.) e la presenza di un difetto a carico della filaggrina. Se la funzione barriera è integra la pelle è in grado di contrastare le aggressioni esterne e la penetrazione di sostanze irritanti capaci di attivare processi infiammatori e immunologici tipici. Durante l’estate il sole e l’acqua di mare tendono generalmente a fare regredire le lesioni cutanee provocate dalla dermatite, ma in alcune persone il prurito e la secchezza possono diventare più insistenti con l’arrivo della bella stagione. Le temperature elevate, la sabbia e la salsedine possono provocare in circa il 10% dei pazienti “prurito” e “irritazione” intensa; per evitare questi fastidi è fondamentale prendere delle precauzioni quali: esporsi al sole nelle ore meno calde, con adeguata protezione, scegliere prodotti di detersione e idratazione adatti a mantenere e ripristinare il ruolo di barriera.
• La psoriasi è una patologia autoimmune infiammatoria cronica e recidivante della pelle, non contagiosa e non infettiva. Un paziente affetto da psoriasi presenta sulla pelle aree di eritema a margini netti, sovrapposte da squame di colore bianco provocate da anormale ispessimento dello strato corneo. Il binomio sole-mare può essere una combinazione vincente per la maggior parte dei pazienti che soffrono di psoriasi, perché l’azione dell’acqua marina e dei raggi solari può contribuire notevolmente a fare migliorare le manifestazioni cutanee. L’azione cheratolitica del mare infatti riduce lo spessore delle lesioni e i raggi solari agiscono come antinfiammatorio eliminando le cellule morte, favorendo la rigenerazione della pelle e calmando il prurito. In alcuni casi si può verificare tuttavia un peggioramento: in particolar modo, in presenza delle varianti pustolosa ed eritrodermica della malattia, proprio per questo motivo è sempre importante farsi consigliare dal dermatologo come comportarsi in vacanza.
• La dermatite seborroica è una patologia infiammatoria che interessa le zone seborroiche del cuoio capelluto, del volto e del tronco. È piuttosto comune e la forfora, forma lieve di dermatite seborroica, sembra interessare fino al 20% della popolazione mondiale. Migliora classicamente in estate per peggiorare in inverno e nei momenti di stress. Grazie all’effetto dei raggi UV, il sole rappresenta un alleato, soprattutto se unito ai benefici apportati dall’acqua di mare: i raggi solari infatti stimolano le difese cutanee, facendo così regredire più rapidamente le lesioni della patologia e, non a caso, l’estate è il momento in cui la malattia conosce la sua fase più favorevole, migliorando notevolmente o regredendo del tutto. Ovviamente, per potere sfruttare al meglio i benefici apportati dal sole, anche i soggetti interessati da dermatite seborroica devono seguire gli accorgimenti necessari a garantire alla pelle una corretta esposizione, tutelandola da eventuali rischi.
Anche se la luce del sole e l’acqua del mare possono essere utilizzate in questi pazienti “a fini terapeutici” è sempre necessario rispettare le regole basilari per evitare i danni che possono essere indotti dagli UV. Anche le acque termali possono essere estremamente utili per i pazienti atopici e psoriasici. Se la pelle è particolarmente infiammata e con ragadi e spaccature, qualche attenzione in più deve essere posta in caso di bagni in piscina, per l’azione irritante che può essere causata dal cloro. Il sudore eccessivo può a volte peggiorare la psoriasi e la dermatite atopica. La prima regola da seguire per evitare disagi eccessivi è sicuramente quella di indossare indumenti leggeri, così che la cute resti fresca e asciutta: via libera quindi a cotone, lino e fibre nobili. È bene evitare inoltre di sfuggire al caldo estivo trascorrendo molte ore in ambienti rinfrescati dai condizionatori: l’aria resa più secca può peggiorare le patologie dermatologiche croniche, tra queste la psoriasi.
La prima regola da seguire per evitare disagi eccessivi è sicuramente quella di indossare indumenti leggeri, così che la cute resti fresca e asciutta.
Sole si, ma con moderazione
Altre patologie cutanee richiedono qualche attenzione in più, in caso di esposizione solare…
• La vitiligine è un disordine autoimmune che colpisce le cellule responsabili della pigmentazione cutanea: i melanociti, riconosciuti come “estranei” dal sistema immunitario, sono attaccati con la comparsa delle caratteristiche macchie ipopigmentate. A differenza che in passato, secondo la ricerca scientifica attuale i pazienti con vitiligine possono esporsi regolarmente al sole se fotoprotetti. L’elioterapia, ovvero l’esposizione del corpo al sole e all’aria a scopo terapeutico, può rivelarsi un’utile arma per combattere questa patologia, chiaramente con i dovuti accorgimenti del caso. Le radiazioni solari favoriscono infatti la ripigmentazione delle aree affette da vitiligine e contribuiscono a uniformare il colorito della pelle. Sotto l’azione diretta del sole, i melanociti si spostano nelle zone in cui la cute più chiara. L’utilizzo di fotoprotezione da medio-alta (30 SPF) ad alta permette di ottenere una “schermatura” utile sia per proteggere tutta la pelle dai danni delle radiazioni sia per evitare eritema e arrossamento delle chiazze vitiligoidee.
• L’acne è uno degli inestetismi cutanei più frequenti, colpisce gli adolescenti, ma può persistere o manifestarsi in età adulta (acne tardiva). È una patologia infiammatoria cronica dell’unità pilosebacea che si manifesta con comedoni, pustole e, più raramente, noduli e cisti, localizzati soprattutto su viso e parte alta del tronco. Quando queste infiammazioni sono profonde o molto “traumatizzate” possono poi formarsi macchie scure o cicatrici. L’acne può presentarsi con un’ampia varietà di forme: l’acne comedonica, con punti neri e aumento del sebo, quella papulopustolosa, con brufoli e infiammazione, e l’acne nodulo-cistica in cui sono presenti tutte le lesioni elementari. I diversi tipi di radiazioni solari possono avere un impatto diverso su questa dermatosi: da un lato i raggi UV possono peggiorarla, dall’altro l’incarnato più scuro migliora l’aspetto estetico dei pazienti. Il sole però, aumentando l’ispessimento dello strato superficiale della pelle, provoca la produzione di comedoni e punti neri e una conseguente ripresa dell’acne nel periodo autunnale. Per questo anche in estate è importante non sospendere l’eventuale terapia farmacologica e usare solari ad hoc, con protezione medio/alta. Questi schermi con caratteristiche cosmetologiche idonee (veicoli oil-free, non comedogenici) possono in alcuni casi contenere principi attivi curativi e avere un ruolo nel maquillage.
I pazienti con vitiligine possono esporsi regolarmente al sole se fotoprotetti.
Quando il sole è nemico
Alcune malattie della pelle come il lupus, l’orticaria solare, la porfiria e lo xeroderma pigmentoso sono causate o peggiorate dall’esposizione solare, che pertanto deve essere assolutamente evitata. Anche nel caso di inestetismi come il melasma e la rosacea, l’esposizione al sole non dovrebbe essere mai diretta e soprattutto mai avvenire senza l’utilizzo di schermi solari fisici o meccanici.
• La rosacea o couperose è una dermatite cronica benigna piuttosto comune che colpisce milioni di persone nel mondo. Interessa il volto in soggetti con carnagione chiara e si presenta come una rete di piccoli vasi sanguigni superficiali che nell’insieme dà l’aspetto a “gote rosse”, nelle fasi più avanzate con papulo-pustole e, in alcuni casi, con interessamento oculare. Esiste una predisposizione familiare e diversi fattori “grilletto” (cause scatenanti), tra i più significativi vi è certamente l’esposizione solare. L’uso di una crema giorno per pelli sensibili con filtro solare nel periodo invernale e uno schermo totale nel periodo primaverile ed estivo è fondamentale per evitare il peggioramento dell’inestetismo.
• Il melasma è un inestetismo cutaneo molto comune che interessa quasi esclusivamente le donne e si caratterizza per la comparsa sul viso di macchie scure localizzate principalmente su guance, labbro superiore, naso e fronte, legate all’eccessiva produzione di melanina. Le cause possono essere molteplici: fattori ormonali, predisposizione genetica, l’uso di farmaci fotosensibilizzanti o di pillola anticoncezionale. Quello tra melasma e sole è un rapporto molto stretto: lo stimolo dato alla pelle dai raggi solari fa chiaramente scurire le macchie, per cui se in inverno queste si confondono con il resto della pelle, già dalla primavera il contrasto è lampante. Per chi soffre di melasma è fondamentale l’utilizzo di creme solari con fattore di protezione elevato (50+) in tutte le stagioni ed è necessario non esporsi durante le ore più calde, utilizzando ulteriori presidi di protezione come occhiali e cappelli. Attenzione, inoltre, agli ingredienti contenuti nelle creme solari e alla presenza di sostanze profumate che possono peggiorare la pigmentazione.
Attenzione, inoltre, agli ingredienti contenuti nelle creme solari e alla presenza di sostanze profumate che possono peggiorare la pigmentazione.
I consigli che l’estetista può dare
Detersione e idratazione rappresentano due momenti fondamentali per mantenere in equilibrio la cute dei pazienti con xerosi cutanea, come gli atopici e gli psoriasici, anche nel periodo estivo. La detersione dovrà avvenire per affinità, con prodotti specifici per la pelle sensibile e atopica (olio, latte e creme detergenti) che permettano di allontanare lo sporco senza disidratare ulteriormente la cute. Mentre, per permettere alla barriera cutanea di mantenere la sua omeostasi, è fondamentale consigliare balsami o emulsioni A/O ricche in ceramidi, burro di karitè e vitamina E. Molto utili sono anche urea al 10% per idratare il corpo e ammonio lattato al 12%.
Nel periodo estivo, quando il contrasto tra la pelle abbronzata e le chiazze bianche crea maggiore disagio nelle persone con vitiligine, la tecnica del camouflage può risultare utile per ridurre il contrasto cromatico. Oggi, grazie a prodotti waterproof e no-transfer facilmente applicabili che permettono una durata fino a dodici ore e dotati di protezione solare, i pazienti possono “camuffare” le macchie ipopigmentate e proteggerle da eritema e arrossamento. Alcune piccole regole possono invece aiutare a non peggiorare l’acne “sotto l’ombrellone”: l’utilizzo della detersione specifica per le pelli acneiche e l’applicazione di creme idratanti e seboregolatrici anche durante il periodo estivo (attenzione agli ingredienti fotosensibilizzanti!) sono fondamentali per cercare di evitare l’effetto “rebound” autunnale.
In caso di rosacea consigliare alla cliente di evitare l’esposizione diretta al sole, di usare filtri solari non chimici (zinco o biossido di titanio) e di rinfrescare spesso la cute, in modo da evitare fastidi dovuti al calore eccessivo e alla vasodilatazione che ne consegue. Dopo ogni bagno in mare è importante fare una doccia di acqua dolce per liberare la pelle del viso e del corpo dalla salsedine, che potrebbe irritarla.
Sono utili impacchi di acqua termale con azione lenitiva e antinfiammatoria.
Anche in caso di melasma è bene evitare l’esposizione diretta, consigliare filtri solari che proteggano dai raggi UVA-UVB, dalla luce visibile e dalla luce blu da riapplicare più volte al giorno e durante tutto l’anno. È utile infine una crema notte illuminante che non contenga sostanze fotosensibilizzanti anche durante il periodo estivo, per ridurre la possibilità di iperpigmentazione.